Il cineforum di ProssimaMente, La guerra degli Antò di Milani

Film uscito nel 1999 ma ambientato agli inizi degli anni ’90 e che tratta il tema del disagio giovanile. La guerra degli Antò si combatte a Montesilvano Marina, riviera abruzzese. Un lungomare cementificato e qualche metro di spiaggia grigia. Gli Antò sono quattro amici che si chiamano tutti con lo stesso nome, ciascuno ha il suo soprannome: (il disoccupato) Lu Pork, ( l’infermiere ) Lu Malatu, ( il giornalista ) Lu Zorru e ( il postino ) Lu Zombi. Regolarmente borchiati, con creste e giacche di pelle, gli Antò hanno vent’anni, sono punk e sono stufi marci. Sognano Amsterdam e Berlino. Alla droga, neanche un pensiero. Sesso, poco e rimediato con batticuori adolescenti. 

 

Uno di loro comincia a credere davvero ad un vero e tanto sognato cambiamento, Antò Lu Pork decide di andare prima a Bologna, al Dams, poi ad Amsterdam, per vedere l’effetto che fa ma ne rimarrà deluso.Nel frattempo a Montesilvano, Antò Lu Zorru riceve la cartolina militare, il che significa partenza per il Golfo Persico. In fuga, questi raggiunge l’amico ad Amsterdam, ed insieme fanno perdere le loro tracce. Per ritrovarli le famiglie si rivolgono anche a “Chi l’ha vistò?”, dove parteciperanno anche gli altri due Antò. Dopo molte avventure che li porteranno ad essere espulsi dalla capitale dei Paesi Bassi, gli amici punk si ritroveranno tutti nella loro città natale. La pellicola, girata da Riccardo Milani (Auguri professore) è divertente e arricchita di un linguaggio colorito e pieno di accenti dialettali. il romanzo di Silvia Ballestra ( Il disastro degli Antò ) colpì per il linguaggio dialettale, per il mix urbano e rurale, per il contrasto fra l’Abruzzo montano, la cultura punk portata fin lì dai media (anche se con forti ritardi) e gli ideali etico-politici ancora resistenti. Colpì soprattutto per l’invenzione narrativa: rendere protagonisti del bisogno giovanile d’evasione quattro ragazzi tutti di nome Antonio. Gli interpreti tutti non professionisti e tutti abruzzesi, hanno naturalezza e malinconia.

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