Il cineforum di ProssimaMente, Castaway on the Moon

Castaway on the Moon di Lee Hae-joon è stato il film vincitore del Far East festival nel 2009. Queswto film, un vero e proprio inno alla vita, è riuscito ad attrarre in modo viscerale gli spettatori che lo hanno visionato per mezzo della sua capacità d’innovazione tematica resa attraverso una tecnica di regia sopraffina portandolo a proporsi come uno dei maggiori successi del cinema coreano grazie anche alla sua profondità e analisi introspettiva. Un film malinconico, leggero, impegnato e semplice, Castaway on the Moon fa parte di quella corrente del cinema moderno che ci ripropone tematiche diverse e che ci racconta storie di vita reale in modo semplice ma articolato allo stesso tempo. Questa pellicola riesce a coniugare momenti diversi e stati d’animo agli antipodi suscitando emozioni e riflessioni soprattutto nel momento in cui le due diverse solitudini dei protagonisti vengono a contatto facendo accorrere in entrambi la voglia di tornare alla vita.

Il film narra due storie apparentemente separate e diverse. Kim è un uomo frustrato dai ritmi sempre più veloci di una società ormai americanizzata che, unita ad una base opposta e ancora molto radicata di cultura dell’Asia orientale, provoca numerosi turbamenti nelle civiltà asiatiche moderne. A causa di varie sconfitte personali la sua vita diviene un qualcosa di statico e opprimente: questa oppressione, dovuta anche ad ingenti debiti, lo porta a tentare il suicidio gettandosi nel fiume Han. Il ragazzo però non riesce nel suo intento e si risveglia nell’isola situata al centro del fiume che non ha alcun collegamento con la terraferma. L’inizio, a causa dell’incapacità umana moderna di far fronte alle necessità di sopravvivenza primarie, provoca in lui una gran difficoltà ad adattarsi alla nuova vita da naufrago in cui dovrà provvedere ai suoi fabbisogni da solo. Dopo alcuni tentennamenti trova una certa serenità che verrà poi “turbata” da una ragazza che da tempo aveva cominciato a spiarlo incuriosita. La giovane è, però, una hikikomori che da anni vive segregata nel suo mondo ideale (Internet) e nella sua stanza dalla quale non esce per evitare contatti con le altre persone. I due, stanchi della società in cui vivono, si ritrovano però ad entrare in contatto poiché incuriositi l’uno dall’altro.

I protagonisti sono entrambi dei naufraghi della società moderna ma, mentre uno si ritrova ad esserlo per sbaglio, l’altro lo è per scelta. Questi due ragazzi, purtroppo dannatamente comuni nelle società orientali, provocano nello spettatore una sensazione di compartecipazione ai loro drammi. Questi, diversi ma simili nel loro approccio alla vita, cercano, inconsapevolmente, un motivo per ricominciare a vivere. Lui lo trova in un piatto di noodles, lei lo trova nella curiosità verso un “alieno”. Innumerevoli sono in questo film i riferimenti esistenziali e le tematiche affrontate rispecchiano una società stravolta da un modello culturale antitetico. Tra questi abbiamo; l’alienazione, il desiderio di solitudine, la voglia di riposarsi mentalmente, il distacco dalle convenzioni sociali, la semplicità della vita in un mondo fatto di business e di falsità, la competizione sociale ma anche la paura di una nuova sconfitta che possa minare quanto di buono si sia costruito dalle ceneri di quel po’ che si aveva. Questi sono solo alcuni dei temi che questo film tratta. Oltre a ciò, a giocare un ruolo particolare è anche la simbologia. La luna, simboleggia la felicità irraggiungibile che è capace però di connettere due povere anime sfortunate. Il naufragio simboleggia lo smarrimento con il suo conseguente disorientamento che però, alla fine, dà vita a una vera e propria rinascita. La tempesta, invece, richiama gli ostacoli della vita da superare.

Le musiche, inoltre, rappresentano quel tocco in più che attrae lo spettatore. Esse, infatti, non sono scontate e nulla viene lasciato al caso. Importante è la capacità del regista di accostare musiche apparentemente antitetiche agli stati d’animo ma che invece servono a sottolinearne il messaggio velato. La colonna sonora è poi quell’elemento che provoca sensazioni gioiose atte a suscitare una certa comprensione e fiducia da parte dello spettatore rendendo più scorrevole e più spensierato il film.

 

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