Un’isola siciliana di pescatori, quasi intatta, in cui inizia a nascere piano piano un’ attività turistica che non potrà che modificare comportamenti e mentalità dei suoi abitanti. Al tempo stesso, è colpita dagli arrivi dei clandestini e dalla nuova regola del respingimento, che obbliga i marinai a non prestare soccorso ai clandestini dispersi in mare. Proprio in questo ambiente vive una famiglia di pescatori, composta da un vecchio di grande autorità che porta avanti la famiglia dopo la morte del figlio, una giovane donna ormai vedova che non vuole rinunciare a vivere una vita migliore, ed un ragazzo che, nella confusione, cerca la sua strada morale. La realtà dell’isola li metterà ben presto di fronte ad una decisione che segnerà per sempre la loro esistenza. Tra i clandestini che Ernesto l’ anziano salva seguendo la legge del mare, c’è una donna in cinta con suo figlio.
Crialese è al suo terzo film sul mare della Sicilia, in questo caso parliamo di immigrazione e della vita, di questa isoletta volutamente non identificata nel film che scorre isolata dalla società moderna. Le due donne sognano entrambe una terra ferma, sperano e vogliono credere ad un futuro migliore per loro e per i loro figli. Filippo è un ragazzo che ha perso il padre ed è sospeso tra la vecchia generazione del nonno e quella moderna dello zio Nino che ha lasciato i pesci per pescare turisti.
Oltre al tema dell’ immigrazione troviamo lo scontro generazionale e una ricerca morale da parte di Filippo, Ernesto e Giulietta. Il paesaggio è molto importante, questo mare che avvolge l’isola è complementare nella vita dei personaggi, è la loro fonte di vita e li condiziona. Proprio in questo mare Crialese fa la sua ricerca estetica.
Il film è una co-produzione italo-francese prodotta da Cattleya, con la collaborazione di Rai Cinema e il supporto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Sicilia Film Commission. È stato presentato in concorso alla 68ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove ha ricevuto il Premio speciale della giuria.
Il 28 settembre 2011 la Commissione di Selezione istituita presso l’Anica su incarico dell’Academy Award ha annunciato che il film è stato scelto come rappresentante italiano per concorrere nella categoria “Miglior film straniero” agli Oscar 2012 ma poi non fu presentato nella lista.
A cura di Simona Rea.