Il cineforum di ProssimaMente, L’Onda

Venerdì 2 maggio l’Associazione ProssimaMente inizia il suo Cineforum. Il primo film che verrà proiettato è L’Onda. Questa è la recensione realizzata per noi da Gianluca Pallisco, nostro socio.

L’Onda è un film del 2008 diretto dal regista Dennis Gansel che si basa su un esperimento sociale ideato dal professore di storia Ron Jones alla Cubberley High School di Palo Alto, California. L’insegnante, nel 1967, propose ai suoi allievi un esperimento il quale si prefiggeva di simulare una dittatura nell’ambito della classe, per dimostrare che anche in una società democratica post-bellica sarebbe stato possibile ricadere nell’autoritarismo. Questo esperimento venne ideato proprio perché i suoi allievi non si capacitavano di come fosse stato possibile che i totalitarismi, e in particolare il nazismo, si siano propagati nelle società d’Europa.

Soprattutto, ciò che non ritenevano plausibile era la possibilità che quanto sia accaduto potesse avvenire nuovamente. Il professore, dunque, decise di intraprendere, per gioco/studio, una sorta di dittatura nella classe in cui lui ricopriva il ruolo di Leader mentre i ragazzi, seguaci, dovevano accettare ciò che nella vita quotidiana avrebbero nettamente rifiutato. Proprio per questo, dunque, vennero imposte regole più o meno severe e l’esperimento, che sarebbe dovuto durare una sola giornata cominciò a degenerare in maniera particolarmente imprevedibile e violenta fino ad essere sospeso.


Proprio s
u questo drammatico episodio, Gansel ha dato vita ad un film che ripropone, nella Germania degli anni 2000 una situazione analoga. L’ambientazione proprio nella terra che viene additata di aver dato vita al nazismo non è casuale poiché, in Germania, proprio in quegli anni, l’insoddisfazione sociale era tale da proporre una riflessione
sulla possibilità che gli eventi potessero ripetersi. I ragazzi vengono descritti con tutti i loro complessi e vengono rimarcati i loro problemi e disagi che né la società, né la famiglia riescono ad affrontare. Così in un liceo tedesco di oggi l’anarchico professor Rainer Wenger, a cui viene negata la possibilità di tenere delle lezioni sull’anarchia per affidarle a un suo collega meno competente in materia, è costretto a proporre agli studenti delle lezioni sull’ autocrazia. Questa tematica non è apprezzata né dal professore, né dai ragazzi poiché ritenuta noiosa, non contemporanea e, soprattutto, è ritenuta un’onta del popolo tedesco che dovrebbe essere dimenticata.

Proprio come il professor Ron Jones nel 1967, anche il suo alter ego Wenger pone l’interrogativo ai suoi ragazzi sulla possibilità di una rinascita dittatoriale dopo l’esperienza Hitleriana. Gli allievi, che non la reputano possibile, si mostrano ostili e titubanti. Il professore decide allora di dar vita ad un esperimento: i ragazzi eleggeranno un capo in maniera libera e democratica (sarà scelto proprio lui) ed inizieranno ad obbedire alle sue regole e ad enfatizzare il ruolo del gruppo. L’elezione che viene proposta attraverso la democrazia serve proprio a mettere in evidenza il sottile legame esistente tra democrazia apparente (dalla quale scaturisce il tutto) e dittatura. All’inizio l’esperimento sembra essere divertente ed utile poiché questi ragazzi cominciano a mostrate un certo miglioramento delle proprie capacità sociali oltre che a mostrare impegno ed interesse. Molti di loro migliorano sia fuori che dentro ma l’emarginazione sociale arriva ben presto per coloro che non si allineano a questo pensiero.

La violenza non tarda ad arrivare e il gruppo si allarga a macchia d’olio divenendo un’associazione vera e propria, pronta a dar vita ad atti anche estremi e il professor Wenger, si ritroverà immerso in questo mondo a tal punto da diventarne parte per poi perderne il controllo sottolineando il legame forte che combina la nascita delle dittature con la rivendicazione sociale. Nell’esperimento è ben chiaro, dunque, che il concetto di potere e i suoi risvolti negativi possono annidarsi anche nelle idee più ingenue accantonando il passato.

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